venerdì, ottobre 13, 2006

L'ULTIMO ADDIO

Un serpentone di gente fra le piccole case nel silenzio. Si snoda come gregge perso, dolente sotto il sole troppo lontano di ottobre, ormai indifferente. Il velo dei bisbiglii è rotto dalle lacrime ed io sono perso quanto gli altri, molti li riconosco e dò per scontato chegrazie a lei siamo conoscenti, riconoscenti per averla avuta accanto.
La chiesa è strapiena, gente anche fuori. Tutti come stupiti che non ci sia più. Anche il prete piange e fà una predica veramente bella: della serie, se potete cercate di trovare un senso in questa morte perché anch'io stento a trovare cosa ci sia di giusto nel volere di dio. Finisce tutto con una disperata canzone di De Gregori. Quanti concerti abbiamo visto io e lei, quante incazzature per aspettarla fuori, perché ogni volta doveva parlarci e ci riusciva. Questa piccola perla piena di gioia, questa scheggia di cielo impazzita fra noi.
Uscito dalla chiesa senza salutare nessuno, mi sentivo ubriaco e non avevo che ricordi e voglia di telefonare a casa per parlarne. Ma che dire? Come trasmettere quel che hai passato con lei? Cosa troveranno nelle emozioni che ti ha dato?Non importa, sarai sempre qui dentro.

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