giovedì, novembre 02, 2006

W I PERDENTI! OVVERO DELL’INEFFICIENZA DEL SISTEMA

Uno che non è prostituta è un eroe. Figura tragica, drammatica, fuori dal tempo. Il perdente è il nuovo eroe. E di nuovi eroi non ne abbiamo, perché l’eroe è l’ideale, il semidio che scende sulla terra, ma partecipa per via del suo stato, al divino stesso. Nel mondo della prostituzione globale non c’è divino. Non c’è religione che tenga nel recinto della gratificazione eterodiretta.
Il perdente ha fede e soprattutto non sopporta di starsene relegato in questa stanza, dove tutto è luogo comune, pensiero unico. Lui rifiuta gli opposti: sei di destra oppure di sinistra? Credi o no in dio? Ma è convinto che le risposte vanno cercate altrove da questo sistema. Là dove cresce la follia, là dove c’è la notte e l’istinto che non si ha paura di affrontare. Là dove il volto oscuro potrebbe farti perdere l’identità. E qui vale la pena rispolverare Lyotard che nell’opera “La condizione postmoderna” riassumeva così il problema: ”Non esistono …che delle ‘isole di determinismo’”, (pg. 108) e ancora: “… il primato della funzione continua derivabile come paradigma della conoscenza e della previsione è in via d’estinzione. Interessandosi dell’indecidibile, dei limiti della precisione del controllo, dei quanti, dei conflitti ad informazione incompleta, dei fracta, delle catastrofi, dei paradossi pragmatici, la scienza postmoderna costruisce la teoria della propria evoluzione come discontinua, catastrofica, non rettificabile, paradossale.” (pg. 109)
Quindi, tutto sommato, pensare in altri modi anche se non aderenti a Matrix non può che giovare. Arriva l’eroe e “scompiglia l’ordine della ragione” (pg.111), raccontando storie diverse che non si sono mai sentite prima.

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