mercoledì, marzo 28, 2007

S'assottiglia la famiglia


che dice molto più di quel che titola: in realtà parla non solo di zie e zii in via di estinzione, sta parlando a tutto tondo della famiglia oggi, tema-stimolo che mi fa rivoltare tutto dentro. Dico da sempre di odiarla questa maledetta parola che non significa nulla tranne abuso, parola che Alba sottolinea tanto, confortata dalle statistiche. E' come amore, libertà o semplice affetto: non nasce per legge, se c'è meglio, altrimenti non se ne faccia di nulla.

Mi viene in mente la famiglia mafiosa, il clan, quello che ha protetto la madre assassina, quello che si rivolta ai carabinieri quando vengono ad arrestare il camorrista spacciatore, quella degli abusi su donne e minori, quella senza regole morali e civili (familismo amorale, dicono di noi italiani), ma anche quella pazzia borderline (follia nascosta al pubblico) che si rivela in tutta la sua impudicizia quando scatena violenza e abuso.



In fin dei conti Alba centra il bersaglio quando la vede sempre più sola, incontrollabile socialmente, controllata dai poteri mediatici. I cui membri, soli a loro volta, riversano lì - e dove altro potrebbero, tranne lo stadio? - le loro ferite, i loro sentimenti. Nuclei senza controllo, quindi senza pace, senza sostegno, dopo millenni di cristianesimo che dice di voler aiutare la Famiglia. Ma quando mai! E' solo un'idea per loro, oppure una norma.



Naturalmente stiamo analizzando un fenomeno e quindi registriamo le fatiche e le dinamiche di morte, senza voler per questo negare che nuclei umani basati sull'affetto esistano davvero. E che siano composte da etero, omo, vecchietta con badante, nonno e nipote, studente e anziano, questo conta poco di fronte al degrado. Sta nascendo un Altro che iniziamo da poco a conoscere. Ci piace ed è fatto di libertà, spontaneità e affetto liberato, ma la morte della Famiglia continua a farci paura, perché la sua scomparsa viene a dimostrare tutta la nostra inadeguatezza di fronte ad una Comunità-Mondo senza orizzonti.

7 commenti:

ablar ha detto...

è ancora da "smaciullare" il concetto ... ancora da parlarne ci sarebbe ...
vediamo
baci

ablar ha detto...

comunque questo tuo scritto non poco mi è piaciuto!

pieffe ha detto...

Ti diro', forse la "famiglia" (madre padre figlio e spirto santo) va conservata, rivalutata, tutelata. Ma non cosi'.

Finazio ha detto...

Senza arrivare all'urlo disperato di Andrè Gide: "Famiglie, io vi odio!", credo che troppo spesso si parli di "difendere" (ma poi da cosa?) la famiglia come entità giuridica ma poco delle persone che quella famiglia compongono. E' carino invocare la famiglia tradizionale, soprattutto dai pretonzoli che la famiglia non ce l'hanno, ma più impegnativo pretendere che quelle persone che compongono la famiglia abbiano uno stipendio sufficiente per camparci un mese, una pensione degna, un'assistenza sanitaria decente e così via. Facile parlare di famiglia, più difficile parlare di persone.

Anonimo ha detto...

Mah secondo me la famiglia sono due o più persone che si amano. Le famiglie sono composte da persone e proprio come scrive Finazio è più facile parlare di "famiglia" che non tutelare le persone. Ci si lamenta che non si fanno figli, però nessuno ci spiega come mantenerli i figli, con che soldi, se tutto va in tasse, mutui etc. perciò è molto più semplice nascondersi dietro il termine "famiglia" che fare qualcosa di davvero concreto.

Con-tatto! ha detto...

E' verissimo quel che afferma ques'ultimo post e conferma che parlare di famiglia in senso astratto si sta rivelando sempre più come ideologico, quando invece dovremmo parlare di persone in carne ed ossa. Questo le donne lo sanno meglio di noi.

ablar ha detto...

probabilmente il tentativo è quello di ripristinare una senso di appartenenza, però con caratteristiche confacenti al sistema ... allora ecco la "famiglia" come idea, un'idea che alla fine è abbastanza campata in aria ...
il senso di appartenenza è importante invece, ed è vero che manca ... manca l'appartenenza alla comunità, è questo è un problema sociale molto grave.