venerdì, febbraio 18, 2011

Il perdono

E' un atteggiamento essenzialmente egoistico, in quanto sarebbe dettato dalla necessità di ristabilire il patto di pace con una persona alla quale siamo particolarmente interessati e con cui abbiamo stabilito un legame significativo. Non ci interesserebbe perdonare persone con cui abbiamo relazioni indifferenziate dal punto di vista emotivo.
Nel senso laico con cui abbiamo cominciato l'esposizione, il perdono è costituito da una serie di atti rivolti da una persona ad un'altra. E' una posizione che contempla una relazione interrotta da una delle parti, l'offensore.
Nel senso religioso cristiano il perdono si risolve in un atto spersonalizzato, avulso da una relazione sociale. L'atto di clemenza della remissione dei peccati, infatti, discende da dio ed in forma giubilare essa assolve una somma d'individui diversi tra loro. Indulgenza plenaria o parziale, legata a pratiche in cui l'offensore chiede il perdono e questo non è atto spontaneo, ma derivato quasi per automatismo dall'alto. In quella che possiamo definire come visione democratica, orizzontale e laica del perdono si scioglie il nodo del risentimento e del rancore e si lascia andare la rabbia. L'atto deriva quindi da due momenti: la coscienza del legame con l'offensore e la conseguente scelta del perdono. E' la morte del conflitto, lo stemperarsi dell'odio al fine di ristabilire un equilibrio nuovo. Anche qui l'etica laica supera di gran lunga quella religiosa.

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