sabato, agosto 27, 2011

Far rinascere la democrazia

Carissimi Cittadini in Piazza,
ho letto con grande attenzione e partecipazione quanto avete espresso  nell'edizione inaugurale dell'omonimo giornale e ritrovo tutt'intera nell'umile e attenta elencazione dei problemi del vostro Comune la necessità che abbiamo tutti di sollevarci.

Sollevare il petto ed il capo per la nostra dignità di cittadini.

Ci hanno fatto credere che potevamo rassegnare le dimissioni dalla politica che a questa ci avrebbero pensato loro, che potevamo lasciarci cullare dalla ricchezza del loro supermercato globale, che la ricchezza avrebbe raggiunto anche gli altri diversi da noi. Il risultato è che ci abbiamo creduto e siamo diventati passivi e impauriti, incapaci di dire NO, di gridare basta alle sopraffazioni.

Vivo accanto a voi nel comune di San Giuliano. Qui le problematiche sociali e di disagio sono ancora più forti. Ma non abbiamo voce per cambiarle, per la nostra passività, ma anche perché chi non è nello schema dei partiti è un ANTIPOLITICO. Adesso ci chiamano così e vedrete questa parola sosituirà ben presto "comunista", "statalista" e altro.

Chi non tollera come stanno andando le cose, anche nella rossatoscana, non è un antipolitico, è un ribelle (l'Espresso n. 35 2011 pg. 53).
E così voglio esserci anch'io, perché stanno crollando le loro certezze, perché si sta facendo largo una marea di partecipazione mai avuta prima, vedrete. E adesso mettiamoci al lavoro. Il mio cruccio fra i tanti ad esempio è il disfacimento di quel bene comune rappresentato dal Parco della Pace di Pontasserchio che chiedo a tutti di aiutarmi a ricostruire. Iniziamo pure anche senza di loro.

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