venerdì, settembre 28, 2012

Idee per un ricambio politico



L'intervista di Agostini e la replica di Fontanelli riportate da Il Tirreno negli ultimi giorni sono spunti di riflessione che ci dovrebbero invitare più a pensare che a prendere posizione e schierarsi immediatamente per l'uno o per l'altro. E' indubbio che il primo porti dati di realtà e argomenti a vantaggio della cosiddetta "rottamazione". La sua è un'analisi da tener di conto. Fontanelli d'altra parte pone problemi di legittimità e di rappresentanza, non marginali e per nulla indifferenti per le democrazie che vogliano continuare ad essere tali. Eppure quest'ultimo quando parla di "merito" lo fa astraendo dalla realtà in cui questo si forma e dal sistema che lo adotta come tale. In parole povere chi ha potere, lui dice, è perché è un ganzo, ci sa fare, se lo è meritato. Vero, si è fatto la sua gavetta, ha servito l'ideale e adesso ne raccoglie i frutti. Vero anche che essere giovane non è una garanzia e nemmeno chiamarsi fuori come fa Renzi che da secoli però bazzica l'ambiente e non ne è certo un estraneo.

E' però del pari evidente che l'analisi di Fontanelli pecca di positivismo logico e non è vero che i potenti sono tali solo perché ricoprono posti da potenti. Essi sono anche persone nel ruolo di potenti e come tali, specialmente laddove vige il monoblocco politico essi debbono mantenerlo questo potere. E lo fanno nei soliti modi più o meno leciti: il mercato della politica è questo.  Quindi inutile affermare come fa Fontanelli che le competizioni sono libere e quindi tutti possono gareggiare. Che ne pensa Fontanelli delle tv di Berlusconi e dell'immenso potere per il quale abbiamo gridato allo scandalo democratico quando lui "gareggiava". Grazie, son boni tutti a gareggiare così.
Il fatto poi che assolva il ricambio politico dicendo che quello associazionistico è peggio non ci dice nulla. Il potere è cristallizzato ovunque esso sia ed un intero territorio fatica senza energie nuove. Si allontana la costruzione, già di per sé faticosa, della partecipazione della gente, linfa vitale di ogni democrazia, con o senza computer alla mano. Il pc è solo uno strumento, la sostanza è ben altra.




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