Si dedicava a grandi disegni, alla maniera di Jean Francois Millet e nella maniera di Millet tratteggiava, a matita e carboncino "I vangatori"
"Il Seminatore l'ho già disegnato cinque volte: due in piccolo, tre in grande eppure lo riprenderò ancora. Quella figura mi preoccupa" (Lettera L. 135).
Vincent, di brusco però, abbandonò l'apostolato se decise di andare a praticare l'arte del disegno e di dedicarsi 'in modo più nobile, più degno...più evangelico...all'anima umana, messa in evidenza in Millet, in Jules Breton, in Jozef Israel' "(Lettera L. 130)
Significativo fu l'incontro con Anthon van Rappard, giovane olandese ventiduenne, pittore d'impronta accademica, ricco e raffinato cavaliere.
Significativo fu l'incontro con Anthon van Rappard, giovane olandese ventiduenne, pittore d'impronta accademica, ricco e raffinato cavaliere.
"Ho terminato una dozzina di disegni o...meglio schizzi a matita e a penna che,a quanto sembra, sono già migliori dei precedenti. Assomigliano vagamente a quei disegni di Lacon o a certe incisioni inglesi su legno. Meno belli, più goffi" (Lettera L. 139)
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