martedì, novembre 09, 2010

Stefano

Stefano è presente come sempre e come sempre amico. E' da troppo che non lo vedo. Da quando  tempo fa è entrato nel mio ufficio come un uragano, con la sua foga e la solita voglia di riannodare fili. Allora stavo male, ma la sua presenza calda mi servì a risvegliare ore di discussioni sul mondo come lo volevamo e come ancora lo vorremmo.  La sinistra è davvero cieca se non ti ha scelto come leader.

La nostra amicizia - perché così oso chiamarla - è fatta di politica e di tante discussioni. Io, lui e Ignazio eravamo fortissimi. Stefano era il centro di questa triade dove io ero lo sbandato tra fede e materia, ignazio anarchico passionale incredibilmente volatile e lui in mezzo a moderare, spegnere, tirarci a terra ma con una passione tutta sua che infonde sicurezza e quiete, anche quando strabuzza gli occhi e ti porta dentro la sua felicità fatta di ragione, di dimestichezza col mondo, come a dirti "non ti preoccupare, non cambia nulla e se cambia è sempre la solita presa per il culo".

E ci sarai sempre tu a ricordarcelo che c'è la passione per le cose, ma in fondo tanti giri di pensiero son nulla se non ci metti pragmatismo e schietta praticità.
Se decidessi davvero di volermi bene, ti dovrei frequentare di più.

Nessun commento: