sabato, febbraio 06, 2016

Il Tirreno, Pisa 6 febbraio 2016


Siamo atterriti e ci sta facendo soffrire dentro quel che abbiamo appreso delle violenze dell' asilo a Pisa. Ma la rabbia dei genitori per l'umiliazione dei bambini e per le conseguenze psicologiche che resteranno in loro deve far posto alla più ampia sorveglianza per non ripetere quel che è successo anche qui.

L'ammonimento d'ora in avanti non sta nel semplice cambiare scuola al bambino, ma va prima di tutto al rapporto dei genitori utenti col servizio scolastico che deve essere di contrrollo e presidio costante sulla didattica, sulle attività dei docenti e sull'organizzazione più generale delle scuola. I genitori non sono un'appendice del sistema ma debbono poter dire la loro, entrare in un rapporto dialettico con il sistema scolastico. Genitori, non limitatevi a dire la vostra solo sui regalini di fine anno, le recite e le gite. La scuola è malata e per il bene dei figli va presidiata costantemente entrando nel merito di quello che fa. Una scuola lasciata a sé stessa -è sotto i nostri occhi - produce disagio, emarginazione classista e diventa sempre più caserma come quel luogo infame.

Il secondo ammonimento riguarda, la scuola stessa che si autoprotegge, come la chiesa con i pedofili, evitando lo psicologo per il proprio personale ma dispensandolo a piene mani per i bambini "strani" o diversi. E evidente che non esiste in questo settore una politica del personale, dato che non ci si accorge del disagio di maestre "bruciate", ormai incapaci di fare il loro lavoro e quindi da destinare altrove. E evidente l'assenza di una dirigenza del merito che conosca ed abbia sensibilità diverse e meno antiche.

I servizi di pubblica utilità come gli asili e le scuole hanno bisogno di personale da manutenere, non inamovibile, che è possibile collocare altrove e qui c'è da trovare davvero un equilibrio tra i diritti dei lavoratori ed il benessere dei bambini che in questo asilo è venuto meno a scapito dei nostri piccoli

Anche le istituzioni democratiche hanno le loro responsabilità per aver usato le scuole ed i bambini solo come terreno di propaganda per riempire di applausi i loro comizi. Qui c'è da gestire il futuro dei figli e non è ammessa alcuna faciloneria: date spazio agli esperti, permettete loro di cambiare la scuola, fidatevi del loro sapere. Il Comune di Pisa avvii una commissione ad hoc che prepari progetti educativi e faccia delle scuole del territorio ambienti di cambiamento non lager e caserme come stiamo vedendo anche oggi.


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