martedì, ottobre 23, 2007

Lo stupore: Pisa - Piacenza 3-1



Lo stupore è la capacità di interrogarsi su un’evidenza accecante che ci impedisce di vedere e capire il mondo più immediato. La prima di queste evidenze è che esiste l’essere, che esistono la materia e il mondo. Stupore per essere usciti con tanta pervicacia dalle nebbie delle serie inferiori e per il percorso nella serie cadetta così audacemente intrapreso.
Stupore come inizio della filosofia, cominciare a chiedersi com'è fatta questa meravigliosa squadra e perché proprio Pisa doveva essere il luogo d'elezione di un così grande gruppo.


Platone, nel dialogo tra Teeteto e Socrate si richiama questo stupore originario: “[Teeteto] - In verità, o Socrate, io sono straordinariamente meravigliato di quel che siano queste «apparenze»; e talora se mi fisso a guardarle, realmente, ho le vertigini. [Socrate] - Amico mio, non mi pare che Teodoro abbia giudicato male della tua natura. Ed è proprio del filosofo questo che tu provi, di essere pieno di meraviglia: né altro inizio ha il filosofare che questo: e chi disse che Iride fu generata da Tarmante, non sbagliò, mi sembra nella genealogia” (Platone, Teeteto 155d).

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