mercoledì, agosto 09, 2006

RECUPERARE IL SENSO (DEL SOCIALE). SPUNTI...

Un altro passaggio importante nella negazione dell'idea di sviluppo illimitato mi pare possa essere intravisto nella negazione del sociale stesso come pedina dello sviluppo democratico. La vecchia società dell'800, quella che continua a riprodursi ancora oggi e che ha dato l'imprinting esistenziale alla rovina odierna dei sistemi democratici e della rappresentanza, aveva come portato l'appello al sociale (l'enfasi sulla partecipazione mediata dalla politica). Come prodotto finale abbiamo l'individuo-massa consumatore. La regressione implica il tenersi fuori, l'autoesclusione dai meccanismi di rappresentanza e di consumo. In particolare, le basi della rappresentanza divengono adesso precarie. Un esempio può essere fatto basandoci sulla differenza tra adesione ad un partito oppure ad un movimento o ad una associazione. Nel primo caso persiste, anche in coloro che decidono di fare una scelta di carriera, l'accettazione passiva di un programma, di un insieme di scelte entro cui muoversi. Cosa alquanto diversa dal secondo tipo di adesione che comporta necessariamente scelte e forme di adesione attive, veicolate da una serie di azioni pratiche.
L'individuo consumatore diventa
consumatore critico, crea nuovi valori nella dissociazione dal sistema terroristico della sopravvivenza. Alla richiesta di scelta che i mass media, veicolo della classe dominante, mettono fra regressione critica oppone una via alternativa che non contempla nulla del reale monodimensionale, una dimensione altra che deriva da altre soggettività oggi escluse. Controcultura è adesso ripensamento. Obbligo di chiedersi da parte di ognuno "perché lo sto facendo?".
La serie di risposte che sistematicamente sono in grado di generarsi non può a sua volta che contribuire allo scardinamento della visione culturale odierna, dettata dal consumismo e dalla propaganda della sopravvivenza come molle e meccanismi di produzione dell'umanoide educato alla semantica della cultura globale. L'autoesclusione è immediatamente rifiuto di appartenenza al sistema globalizzato, rifiuto delle tappe convenzionali dettate per l'individuo ultrasocializzato, introduzione della differenza, del singolare.

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