martedì, dicembre 19, 2006

Lettera all' Assessore

Boh, mi andava di scrivere ad un' Assessora che conosco, una tipa in gamba, mi andava di dirle un sacco di menate che sento dentro, ma non l'ho fatto perché avrei dovuto parlare in parte del suo fallimento come democratica, dei piccoli giochi a cui lei si è prestata, dei poteri che hanno inquinato le sue idee, ma avrei detto cose dirette, fatto accuse precise, parlato di cose cui non voglio rispondere perché sento tutte tante ingiustizie, ma io non ne sono responsabile ed in questa cazzo di italietta sei implicato ed io sono fuori dai giochi. Forse un giorno di questi lo farò.

Così ho scritto ad un Assessore fantasma dicendogli queste cose:

E' possibile che tu sia uno dei tanti,
personaggi senza arte né parte che,
come è noto, si buttano in politica non
essendo riusciti in altro. Ma è anche
possibile tu abbia un cuore ed un cervello
e che entrambi mirino nello stessa direzione.

Ho spesso parlato al cuore ed alla mente,
raramente sono
riuscito a dire all'uomo che avrebbe dovuto
osare, come dico anche a me stesso.

Hai poche possibilità e nessuno di noi ne ha
moltissime in questa vita ed in questa democrazia incompiuta
in cui puoi parlare di "noi" solo ad appena
poche persone, le altre rinchiuse nel guscio
stentano a ricordare, stentano a sperare,
appiattiti come sono nel gorgo degli affari.

E tu che forse passi il tempo in ammuffite sedi
di partito, dove tutto è morto tranne gli affari,
dove può darsi un tempo tu abbia partorito con gioia
la voglia di esserci, di cambiare tu ed il tuo
mondo e che adesso nemmeno affronti più.

Abbiamo veramente bisogno di te? A che servi?
Se ti ritrovi all'aperto nella puzza di questa strada
trafficata e provi a sentire te stesso, ciò che
veramente eri quando eri altrove, solo così
ritroverai una certa forza, piccola, immatura,
ingenua; ecco la parola che voi politici odiate "ingenuità",
perché nel tessere quotidiano le tele del potere
non puoi essere ingenuo, ma saperla più lunga di tutti
gli altri e per questo galleggiare.

E tu Assessore vuoi semplicemente galleggiare e perciò
questa crisi questo vuoto queste
psicosi che lentamente stanno mangiando tutto
questo assurdo vuoto che si allarga dentro e fuori,
nelle menti e nei quartieri, non ha bisogno di te.
Non sa che farsene dei gretti moralisti, degli affari.

Non puoi essere stanco di esserci. Altrimenti a che servi?
Senti, abbiamo tutti bisogno di speranza, di una voce che dica
domani. Ma tu che stai dicendo? So che t'interessi degli altri
ma non hai mai cercato di ascoltare e allora sai quanti vuoti
esistono dentro e fuori? Conosci le disperazioni dell'oggi, le
solitudini, le inesistenze? Non ti chiediamo di risolvere nulla
perché altrimenti avresti cercato di farlo e se hai tentato
a nulla vale il tuo sforzo. Però puoi ascoltare a costo
di perderti in questo caos e non uscirne che col cuore
colmo di pianto.

Hai permesso che facessero progetti allucinanti per portare
soldi ai soliti noti, ti sei fatto burattino insozzandoti e
questo anche oggi e ti senti ancora utile? Anche quando ti sei
inchinato davanti a stolti onnipotenti funzionari di morte? Anche
quando, tutti lo sappiamo "pur non avendone prova", sappiamo.

Mi chiedi chi sono, da dove vengo da quale parte sto?
Ma queste
domande solo un idiota può porsele oppure un cieco che non vede
quale abisso si stia spalancando sotto i suoi piedi.
Non ho verità non sono vescovo di chiese non ho paura per me.
Ho solo la falsa presunzione di amare il "noi", quindi di essere
più che puro.

E allora ti chiedo di guardare la bellezza che è dentro di te
e soffrire ed esistere per un attimo non come soffre o esiste il
tuo elettorato senza speranza, ma chiunque al mattino guarda
il nuovo giorno carico di attese e non ha nulla di più.

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