Non so come mai sei rimasto qui dentro
anche se dal duemila non ci si vedeva,
era possibile, pensabile
poter ancora incontrarti e viaggiare con te al carnevale di venezia con hans,
giù a tolve con roberto
era possibile farti suonare ancora
castigo di dio ed era possibile sentirti raccontare il tuo mondo di api e cavalli
e ancora musica come la tua splendida vita.
E prima di partire andare al mercato dove comprasti
buffissimi pantaloni a righe bianche e verdi.
E vederti saltellare sui letti in campagna come folletto del cielo.
Ma adesso
cercando dappertutto tuoi segni
invidio quelli che hanno potuto
ridere con te.
Ma c'è solo silenzio
e non so quale altra lacrima mi resta per piangerti.
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