domenica, luglio 29, 2012

Religione e Libertà



Ciao Ali, Oggi quando mi hai chiesto della mia fede mi accorgo di aver parlato di dio e della mia visione di un padre misericordioso, ma adesso mi accorgo di non aver accennato pr nulla ad un punto fondamentale del discorso e cioè la politica. Dirai "anche qui?", "ma la stai mettendo dappertutto questa politica!". In effetti quel che ha influito sulle mie scelte anche in materia religiosa è stata in realtà la cosciente astensione dal fare scelte. La Guerra fredda imponeva la scelta decisiva: sei di qua o di là? Credi o non credi in dio? La stessa domanda che mi hai posto tu oggi. Dentro di me sapevo di appartenere ad un altro mondo. Un ambiente insolito - non ci volevo credere fosse così isolato e che questa cultura fosse così minoritaria. Ma conta la sostanza e cioè che il pensiero liberale non era del nostro paese, era altrove e solo per questo era migliore. Decisi di non appartenere a nessuna famiglia, di non prendere parte alle loro scelte, avendo trovato in oguna di queste religioni (comunismo e anticomunismo) limiti intollerabili per l'uomo, per la sua crescita. E' per questo che hanno detto di me che sono una bandieruola, oppure che non sono un uomo maturo e sicuro di sé: non ho scelto. E continuo a non scegliere. Il pensiero libero ammette i limiti, critica, è socratico dubbio, ricerca incessante della verità in ogni cosa. Ogni appartenenza è da vagliare, ogni bandiera da guardarne il risvolto di sangue che ha prodotto. Ogni sapere la sua bugia. Ogni rito il suo sacrificio di sangue.

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