giovedì, settembre 06, 2007

Questa famosa libertà individuale...




Ah, certo: ti parlano, e ti parlano, e ti riparlano di questa famosa libertà individuale; ma quando vedono un individuo veramente libero, allora hanno paura."(Easy Rider 1969)


"Non hai potuto far nulla per tenere con te questa persona?" E' la domanda che adesso farei a chiunque si lamenta di esser stato abbandonato. Mi sto ponendo il problema di cosa significhi libertà individuale. Credo che con questa parola abbiamo fino ad oggi giustificato i comportamenti di allontanamento, che in realtà hanno creato solo uno sbarramento verso gli altri. Siamo diventati quello che il sistema voleva: degli atomi, individui liberi di stare da soli, ma schiavi del consumo e di questo status quo.
L'illusione di poter esser tutto e navigare verso un orizzonte infinito che tale non è mai. E adesso scopriamo di aver lasciato deserti intorno a noi e che in fin dei conti non possiamo cambiare quello che è fuori di noi. Così ci propinano dosi massicce di veleno, ma siamo contenti di acquistarne perché quando lo facciamo realizziamo il sogno pubblicitario del sentirsi liberi. Ma sentirsi liberi non è esserlo davvero. Perché possiamo esserlo solo con gli altri.
A poco a poco riusciremo ad uscire dal guscio umanoide, riportare a casa chi abbiamo abbandonato, riscoprire la forza del collettivo/comunità/altri, la sola chi ci potrà dare coraggio e forza e ironia.

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